C'é stato un tempo in cui il bodybuilding, nel suo significato più nobile di costruzione armonica del fisico, finalizzato anche all'aspetto agonistico tipico di una sana competizione, nonché di preatletica di base per tutti gli sport, ha vissuto il suo periodo aureo.
Tirato fuori dai pregiudizi e dall'anonimato da due federazioni storiche,come lo sono state la FIACF prima, e quindi la IFBB Italia, il bodybuilding maschile e femminile aveva assunto precise regole in fatto sviluppo muscolare armonico, di simmetria, di linea e di connotazione artistica del posing, di una netta presa di posizione contro il doping. Tutti elementi, questi, che avevano avvicinato di molto il nostro sport al sempre auspicato riconoscimento olimpico.
A qualcuno, tuttavia, probabilmente questo iniziò a non bastare più, se è vero che, pur di primeggiare, a livello agonistico, un certo numero di atleti ha commesso l'errore di affidarsi a prepratori senza scrupoli, ed ha incominciato ad aggirare regole e canoni di valutazione spingendosi verso livelli di esasperazione muscolare e di emaciazione improponibili che hanno messo a serio rischio la loro salute e la stessa immagine del vero bodybuiding.
Per non parlare di una incomprensibile fioritura di categorie e di specialità competitive e di sigle pseudo federali che aumentavano la confusione ed il disorientamento non solo fra i praticanti agonisti (che sono la punta dell'iceberg del bodybuilding), ma anche nella stragrande maggioranza di persone che vedevano e vedono in questo sport una vera e sana via maestra per la salute e per lo stare bene ed in forma per affrontare lo stress a cui la vita moderna sottopone tutti.
Se a qualcuno, tanti o pochi, questo stato delle cose può andar bene, sicuramente questo NON é il caso della WBPF-ITALIA che, al contrario, intende alzare metaforicamente la sua voce, per opporsi alla deleteria involuzione del movimento culturistico e per affermarne con forza il ritorno alle origini, quelle sane e chiare per tutti.
Detto chiaramente, da più parti viene sottolineato il bisogno di appoggiarsi ad una Federazione forte che, come negli intenti della WBPF-Italia, possa tornare ad aggregare ed orientare palestre, atleti ed in generale tutti gli appassionati del benessere e della forma fisica, convogliando nella giusta direzione aspirazioni ed obbiettivi.
La WBPF-ITALIA si presenta nel panorama cultiristico nazionale e internazionale come una federazione giovane ma già forte, riconosciuta da tanti organi collegati al comitato olimpico nazionale. C'è sicuramente la consapevolezza che la strada che porta al riconoscimento olimpico non è facile, ma le difficoltà, lungi dall'abbatterci e demoralizzarci, ci rafforzano e ci spronano a far meglio e di più.
A partire dalla consapevole condivisione della categorica presa di posizione sul doping, nel pieno rispetto delle regole dettate dalla WADA (l'Ente internazionale per eccellenza della lotta al doping) per scongiurare le tante morti premature che purtroppo continuano a tappezzare la strada verso il miraggio di un successo per nulla scontato.
Per queste ragioni, se pensiamo all'aspetto agonistico, vogliamo dire “basta” con l'improvvisazione, con miriadi di gare sparse qua e là e con il miraggio di facili successi, con l'esasperazione muscolare che tende a farla da padrona e e con le scorciatoie chimiche che mettono a repentaglio salute e vita; al contrario, riprendiamo il lavoro intrapreso una trentina di anni fa e proviamo a ricostruire il bodybuilging restituendogli dignità e la sua vera immagine, quella sana, che passa attraverso i canoni di linea, simmetria, intelligente sviluppo muscolare e il posing inteso come “arte” ed originalità.
In questo senso, le competizioni vadano intese come ricerca di perfezione (o perfettibilità) e di spettacolo godibile sia dalla parte degli atleti stessi che dalla parte degli spettatori e degli appassionati in genere.
Una Federazione che si rispetti deve anche promuovere con forza l'adesione alle sue regole ed ai suoi principi etici da parte degli atleti e delle palestre non certo con la prospettiva di agevolazioni e di scontistica, bensì con la consapevolezza di svolgere una importante funzione sociale che é quella di offrire a tutti, agonisti e gente normale, salute, longevità, preatletica di base per tutti gli sport ed anche attività di prevenzione di disagi e di integrazione sociale.
Se le palestre, partendo da un serio senso di appartenenza, si faranno carico di questo importante ruolo, è evidente che potranno contare su un “ritorno” in termini di credibilità e concreta visibilità del proprio lavoro, che si traducono anche in opportunità lavorative non trascurabili per gli addetti del settore.
Resta naturalmente inteso che a rendere qualitativo il lavoro delle palestre e degli addetti ai lavori dovranno concorrere opportuni corsi di formazione per istruttori e personal trainer, ma anche per i giudici delle competizioni, che dovranno essere i garanti autorevoli del rispetto delle linee guida e dei canoni di valutazione.
Per offrire visibilità ed una chiara e esaustiva informazione sulle iniziative e obbiettivi federali, è altresì evidente l'importanza e l'utilità di un organo informativo ufficiale, che offra anche una concreta opportunità di dialogo e di confronto dialettico e costruttivo tra tutti gli associati.
In buona sostanza, se la WBPF-ITALIA, senza falsa modestia, si propone come un faro che, intende orientare il movimento culturistico per riportarlo ai livelli che gli sono dovuti, le palestre, gli atleti, i sostenitori e la gente comune che ama lo sport e il benessere fisico siano una sorta di “tsunami” che lo riporta a ciò che eravamo, e che vogliamo tornare ad essere.
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